L'ammissione di un top manager della Ford: "Col Gps e le connessioni
internet sappiamo tutto quello che state facendo". E ora si aggiunge la
scatola nera...
NEW YORK -
Le nostre automobili diventano sempre più intelligenti. Forse troppo?
La nuova frontiera per la difesa della privacy, è dentro l'abitacolo. Il
Gps è ormai in dotazione a molti modelli. Le vetture di fascia
medio-alta offrono la connessione Internet. Si diffonde l'uso di una
"scatola nera" che registra tutti i dati essenziali sulla guida, anche
per usarli in caso di guasto o incidente, ricostruendo più velocemente
la dinamica di quel che non ha funzionato. Infine, tutti siamo abituati a
dispositivi che ci "proteggono, esortano, correggono": dal semplice
bip-bip che ci perseguita finché non allacciamo la cintura di sicurezza,
fino alla telecamera posteriore con allarme sonoro che ci agevola la
retromarcia in manovra di posteggio, evitandoci urti con altre auto o
pedoni. Il rovesco della medaglia: tutti questi dispositivi
intelligenti, sensori e memorie, oltre ad aiutarci ci sorvegliano.
Il
Grande Fratello in agguato non è solo la National Security Agency messa
a nudo da Edward Snowden nelle sue attività di spionaggio
"all'ingrosso" su email e telefonate. Le nostre automobili sono
diventate delle spie. Lo ha ammesso con un certo candore uno dei top
manager della Ford, Jim Farley, con questa dichiarazione recente:
"Sappiamo chi non rispetta il codice della strada. Sappiamo quando
commettete un'infrazione. Col Gps in auto, sappiamo tutto quello che
state facendo". E ora due senatori americani, il repubblicano John
Hoeven e la democratica Amy Klobuchar, vogliono lanciare un'iniziativa
bipartisan per proteggere la nostra privacy quando stiamo guidando.
Un
tema finora poco noto, e ancor meno capito, dagli automobilisti. Finora
infatti è stato illustrato tutto quello che il progresso tecnologico ha
fatto, e può ancora fare, per migliorare la sicurezza delle nostre
strade. I dispositivi che rendono "intelligenti" le auto, combattono la
distrazione, l'incoscienza o l'irresponsabilità dei guidatori. La
"scatola nera", inoltre, puo 'aiutare una casa automobilistica a
individuare più rapidamente un difetto tecnico all'origine di un
incidente (proprio come per gli aerei). C'è però il rovescio della
medaglia. Sempre più spesso, in America la scatola nera viene usata
dalle assicurazioni per dimostrare la colpevolezza del guidatore, e
negargli i rimborsi richiesti. Non a caso, il progetto di legge proposto
dai due senatori richiederebbe un mandato giudiziario prima che la
scatola nera dell'autovettura sia messa a disposizione di una compagnia
assicurativa.
E le frontiere della privacy si stanno
restringendo a vista d'occhio, anche per effetto dell'invasione dei
giganti di Internet nel mondo dell'automobile. Google è già attiva da
tempo con le ricerche sull'auto interamente automatica, che non ha
bisogno di
guidatore. Ora la stessa Google ha siglato un accordo con quattro
colossi dell'auto (General Motors, Audi, Honda, Hyundai) a cui fornirà
la sua piattaforma Android per le tv installate sulle vetture. Come
sempre, quando queste tecnologie arrivano hanno un volto innocuo e
servizievole. Le tv in auto, ovviamente sono una panacea per zittire e
placare i bambini durante i lunghi viaggi... Fino a quando ci si accorge
che quei sistemi non sono a senso unico. Noi usiamo loro, e loro spiano
noi.
http://www.repubblica.it/esteri/2014/01/12/news/spiati_al_volante_della_propria_auto-75744651/?ref=HREC1-15